Una prima bozza del nuovo piano settoriale dell’infrastruttura aeronautica è stato sottoposto ai Municipi confinanti – Passerà poi al vaglio del Consiglio di Stato e delle autorità federali – Il sistema d’avvicinamento satellitare sarà pagato dal Cantone una volta realizzata la circonvallazione
di John Robbiani CdT 18.5.2022
È un’idea di come l’aeroporto si vede tra qualche anno. Un’ipotesi degli spazi di cui avrà bisogno e di quelli che invece non serviranno più. Ed è anche un’analisi infrastrutturale per capire dove sviluppare quali attività aeroportuali. La procedura di revisione della scheda di coordinamento del piano settoriale dell’infrastruttura aeronautica (PSIA) dell’aeroporto di Lugano è stata riattivata. E non è cosa di poco conto. Una prima versione, come ci ha confermato il municipale responsabile Filippo Lombardi, è stata sottoposta nelle scorse settimane ai Comuni interessati dall’area della scalo, che ora avranno un po’ di tempo per analizzare la documentazione, prendere posizione ed indicare eventuali correttivi e desiderata. Un lavoro articolato visto che, nelle varie fasi dell’elaborazione della nuova scheda PSIA, vengono coinvolti i Comuni, il Cantone e l’Ufficio federale dell’aviazione civile. Pianificazione tra l’altro già avviata nel 2018, ma poi interrotta nel 2020 quando venne sciolta LASA (la società che gestiva l’aeroporto) e venne decisa la privatizzazione – l’iter non si è ancora concluso e ha subito rallentamenti e ricorsi – dello scalo.

Un po’ più compatto

Non siamo ancora in grado di svelare i dettagli della proposta riguardante la nuova scheda PSIA, ma possiamo dire che l’area aeroportuale sarà un po’ più piccola di quella attuale. «Il perimetro – conferma Lombardi – verrà ridotto. Verrà ceduta al Cantone tutta la striscia che si trova sul lato di Muzzano e in più verrà ridotto l’impatto sui Prati Maggiori». La cessione al Cantone appare logica visto che in quell’area, lungo la pista, il Dipartimento del Territorio intende realizzare la futura circonvallazione. «Per l’area dello scalo ci sarà un ridimensionamento consistente – spiega Lombardi – mentre andremo ad aggiungere un po’ di terreno in altri punti. Permetterà di ottenere una sistemazione moderna e ottimale degli hangar, degli uffici e del terminal». Una pianificazione molto importante visto che rappresenterà la base su cui – una volta completata la privatizzazione dello scalo – gli investitori potranno lavorare. La scheda PSIA attualmente in vigore era stata approvata dal Consiglio federale, nella sua parte concettuale, nell’ormai lontano 2000. Nel frattempo il mondo dell’aviazione è profondamente cambiato. A Lugano forse ancor più che altrove.

Verso una soluzione

Lo scalo è stato penalizzato nel corso degli anni dalla mancanza di un sistema di avvicinamento moderno. Fattore che ha reso meno attrattivo l’aeroporto e contribuito alla fine dei voli di linea. Ma un nuovo sistema di avvicinamento, satellitare, potrebbe presto arrivare. E, come ci ha confermato Lombardi, potrebbe essere pagato dal Cantone. «Il sistema di avvicinamento attuale dovrà essere rimosso quando inizieranno i lavori di realizzazione della Circonvallazione. L’accordo è dunque che sia il Cantone a finanziare il nuovo sistema di avvicinamento, che tra l’altro avrà anche costi inferiori».