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Congiunzione al centro: un’importante occasione di crescita della politica ticinese

Il Partito Popolare Democratico ticinese prende atto con soddisfazione dell’approvazione da parte del Comitato cantonale del Partito Liberale Radicale ticinese della proposta di collaborazione fra i due partiti per le elezioni federali 2019, formulata dai rispettivi presidenti Bixio Caprara e Fiorenzo Dadò. La Direttiva PPD aveva dal canto suo già accolto questa proposta all’unanimità nelle sue sedute del 14 maggio e del 4 luglio scorsi.

Come spiegato nelle scorse settimane, scopo primo della collaborazione – tramite la congiunzione delle liste PLR, PPD e Verdi liberali per il Consiglio nazionale ed il “ticket” Lombardi-Merlini per gli Stati – è quello di difendere le posizioni del centro costruttivo e moderato contro gli attacchi portati dagli estremi di destra e di sinistra, tanto al Nazionale che agli Stati.

Questa collaborazione elettorale implica la continuazione dell’ottima collaborazione già sviluppata dai deputati di centro alle Camere federali, a favore delle riforme della fiscalità, dei sistemi pensionistici e di salute pubblica, della formazione, della ricerca e delle infrastrutture nonché della difesa di una Svizzera aperta e sovrana sul piano internazionale e degli interessi del Ticino in una Confederazione che rimanga autenticamente federalista.

Potrà condurre anche – come auspicato dai due presidenti PLR e PPD – ad una migliore collaborazione su alcune priorità di politica cantonale, ma lo decideranno nei tempi e nei modi dovuti gli eletti e gli organi competenti. Quanto alla presenza dei Verdi liberali nella coalizione, essa porterà quell’attenzione ai temi ambientali che stanno a cuore di tutti coloro che vogliono uno sviluppo sostenibile per il futuro del Paese.

Questa collaborazione è dunque un’importante occasione di crescita della politica cantonale verso un Ticino meno conflittuale e più unito nella difesa dei suoi interessi comuni.

Ciò che di sicuro questa collaborazione non implica è una rinuncia alle rispettive identità. Collaborazione non è matrimonio o fusione, né a livello cantonale né tanto meno nei Comuni dove i rapporti fra le nostre Sezioni possono essere molto diversi. Ciascuno può e deve continuare a battersi per i propri valori, le proprie radici e la propria storia.

Nessuno peraltro può dormine sonni tranquilli malgrado la collaborazione fra i tre partiti di centro, dando per acquisito il risultato elettorale: si impone dunque la massima mobilitazione degli elettori PPD per ottenere alle urne il giusto risultato per il Consiglio Nazionale e contribuire fattivamente al successo del ticket per il Consiglio degli Stati.